Come organizzare un calendario editoriale

Quale è stato il tuo primo post? Lo ricordi?

Dare una rispolverata al tuo archivio non rappresenta una cosa malvagia: perchè non riproponi qualche post vecchio?

Aiutandoti con le statistiche, ad esempio potresti riproporre un vecchio articolo di successo, quello che ha ricevuto più commenti oppure più like. Contenuti vecchi possono aiutarti a generare nuovo traffico.

Da dove comincio, potresti chiederti? Ti do qualche consiglio: 

Un esempio non esaustivo di calendario editoriale potrebbe essere

  • Venerdì : pubblicazione migliore pagina del mese scorso
  • Lunedi, : pubblicazione del post migliore del mese precedente
  • Mercoledì : Top post della settimana scorsa
  • Venerdì : pubblicazione miglior post dell’inizio della settimana
  • Lunedi, : reblog di un post di un collega blogger

Puoi sviluppare un calendario su qualsiasi supporto sia digitale che cartaceo, l’importante però è rispettare la scaletta una volta pianificata.

My ebook

Pubblicità

#12.Mi rubo il tempo e”posto” di più!

Il blog è un passatempo, un hobby, una passione. Il blog è la mia parte migliore dove riesco ad esternare tutto ciò che, forse, non riuscirei a dire dal vivo! Nulla quaestio!

Però se doveste cambiare idea, se voleste dedicarci un po’ più di tempo(Già… il tempo il nostro cruccio di una vita), “allora perché non continuare a leggere questo post?” , per scoprire i miei segreti sulla gestione del tempo e sulla modalità di “Non rimando“.

Purtroppo tutti abbiamo incombenze alle quali non possiamo sottrarci e se lo facciamo cadiamo ancora di più nell’apatia e nella procrastinazione più assoluta. Fermatevi e riflettete, se siete sul punto di non ritorno, allora,vi consiglio,vivamente, di agire adesso!

Le cose scoccianti, quelle che rubano tempo perché le facciamo controvoglia, io le affronto così: con la regola dei 15 minuti e la regola del tre.

Scelgo l’incombenza, una volta scelta  a sua volta la divido in tre parti di 5 minuti ciascuna.

Primi 5 minuti: Penso alla cosa che mi sta bloccando in quel momento, io ad esempio odio il disordine, ad esempio una scrivania con tanti oggetti inutili. La prima cosa che faccio mi riordino la scrivania, quindi elimino l’ostacolo.

Secondi 5 minuti: tutte le cose che mi vengono in mente relative all’incombenza, le scrivo su un taccuino che ho chiamato “incombenze”; potete creare anche un file sul computer oppure sul vostro telefonino.

Terzi 5 minuti: Inventario delle cose che mi possono servire per risolvere l’incombenza. Se ho tempo, in questa fase mi faccio una tazza di tè oppure un caffè, perché dopo so di non avere più tempo.

Sempre la stessa regola, programmo i miei 15 minuti sulla mia sveglietta e schiaccio via! Lo spunto di usare una sveglietta mi fu suggerito da una esaminatrice del trinity college quando sostenni l’esame di inglese.(anni fa) Feci l’esame con la sveglietta, avevo solo 5 minuti per rispondere a tutte le domande nella conversazione. Tutti sappiamo che i londinesi amano la puntualità e la precisione.

Potrei portarvi altri esempi, ma in questo caso vorrei raccontarvi come gestisco le email(altro cruccio)

Chi è della mia generazione sicuramente si ricorderà del film “Non aprite quella porta ”  del 2003 diretto da Marcus Nispel; non so perché, ma quando devo aprire la mia posta elettronica questo titolo suona come un gong nella mia testa. Condividete l’effetto? Aspettate un attimo, ho aperto in  questo momento la mia posta elettronica: “siete curiosi di quantificare con me il numero di email? Rullo di tamburi…Fatto! 1254 nuove notifiche.

Le butto tutte nel cestino? E se tra queste ci fosse quella interessante, quella di cui me me ne pentirei per non averla letta?

Se vi trovate nella mia stessa situazione, ecco un primo piano per affrontare il problema.

Primi 5 minuti: la cosa più facile che mi potrebbe venire in mente è quella di eliminarle tutte. Non lo faccio perchè così facendo non eliminerei il problema così drasticamente perché so che  si ripresenterebbe.  Allora sfrutto questi 5 minuti per analizzare il problema e di come fare a risolverlo in un tempo ragionevole.

Secondi 5 minuti: io personalmente creo delle cartelle separate per le e-mail che davvero mi interessano e quelle che devo iniziare a cancellare. L’ansia nella prima fase è normale, diminuirà man mano che andrete avanti. E’ un lavoro seccante, lo so benissimo: in questo caso ricordo una frase di mia nonna che mi ripeteva da bambino ” Solo eliminando il vecchio che si fa spazio al nuovo”. Parole sante!

Terzi 5 minuti: L’ansia sta per aumentare perché il tempo è poco ed il lavoro è tanto? Don’t worry, dove arriverete metterete il punto. Pensate alla ricompensa che vi siete ripromessi allo scadere dei 15 minuti.

Il lavoro, però dovrà comunque concludersi, continuando a sfruttare una serie di sessioni di 15 minuti, con allettanti basi di ricompense finali.

 

Come incrementare le vendite dei nostri prodotti

In questo post vi parlerò di qualità.

Partiamo da questo presupposto: siete capaci di tollerare un difetto del prodotto che avete acquistato?

Perchè dovrebbe tollerarlo il vostro follower oppure il vostro cliente?

I tempi sono cambiati, certo la perfezione non esiste ma cercare di limitare i danni è possibile. Chi, come me, ha deciso di dedicarsi al blogging, ha capito benissimo che la qualità dei contenuti che formuliamo deve essere curata nei minimi termini. Ragazziii, i contenuti dei nostri articoli equivalgono ai prodotti presenti negli scaffali di un negozio fisico. Noi abbiamo un compito ancora più difficile, perchè il nostro prodotto non si può toccare, scrutare, girare, capovolgere: purtroppo non abbiamo questa fortuna!!!

D’altro canto però abbiamo un valore aggiunto ovvero i nostri contenuti che scritti bene, con cura , amore e passione possono veicolare potenzialmente il nostro follower ad acquistare il nostro info-prodotto (ebook il mio ad esempio è Fili di felicità) o prodotto che abbiamo deciso di pubblicizzare. In poche parole è una questione di stima!!! Dobbiamo essere bravi a farci stimare dal nostro potenziale cliente.

Personalmente quando devo acquistare un prodotto( e penso che valga in generale) desidero “di più” dal prodotto che scambio con la mia moneta, chiedo un nuovo valore per compensare il nuovo valore simbolico che attribuisco al denaro. Quando acquisto qualcosa in cambio chiedo qualità, scelta e servizio.

Un prodotto che ha difetti non possiede il ” minimo sindacale” per essere accettato.

Il cliente desidera disporre di una scelta vasta ma non si sofferma su prodotti molto simili e difficili da distinguere:offrire la possibilità di scelta significa dimostrare rispetto del cliente.

La ricerca dei servizi da aggiungere ai prodotti, è uno degli aspetti più interessanti e vasti dal punto di vista dello sviluppo della creatività nella vendita.

Sinceramente, quando entro in un bar mi aspetto( mio padre mi diceva che 40 anni fa era il contrario) il banco asciutto e pulito, il personale attento e gentile che ringrazia, ti sorride che ti dimostra che è contento di vederti sorseggiare il loro caffè.( io le percepisco queste cose e tu?)

Il cliente deve sentirsi saldamente tutelato, decisamente al primo posto nei pensieri e nelle cure di chi intende vendergli qualcosa oppure come nel nostro caso fargli leggere il nostro articolo.

Io, per esempio, ho scritto questo ebook, e sono pronto a rimborsarti se non è di tuo gradimento, quindi  se vuoi?

Fili di felicità

 

Come farsi udire nel baccano

Il blog è una nostra creatura è parte di noi, è il nostro “io”. Il blog è lo specchio dei nostri pensieri, del nostro intelletto, della nostra fantasia.

Il blog è:

  • anima
  • spirito e…
  • cuore ( il nostro bel cuore)

Potenziamo sempre di più la nostra sensibilità, solo così riusciremo ad attrarre più follower e quindi più stimatori.

La scelta è ampia, abbiamo tantissimi concorrenti ed il cliente si distrae facilmente e cambia velocemente idea.

Anche noi dobbiamo essere in grado di cambiare spesso idea per cogliere nell’attimo fuggente il target dei nostri lettori.

Non siamo i soli a distinguerci nella massa, anche le persone dello spettacolo devono rimboccarsi le maniche e farsi spazio mettendo a nudo la loro capacità e la loro bravura. Dobbiamo essere bravi a fornire al nostro utente un segnale forte capace di evidenziare la nostra presenza ed attrarre tutti coloro che ne risulteranno sensibili.

Dobbiamo essere consapevoli che viviamo nell’era del caos , del rumore della comunicazione che ci circonda e quindi circonda il nostro lettore. Ti dico queste cose, solo per farti riflettere ma non per scoraggiarti. La tua sensibilità verrà premiata ed i tuoi sforzi verranno valorizzati: non arrenderti!!!

Stringiamo la mano alla concorrenza per vincere…parte 2

Prendiamoci la fiducia del lettore, solo allora egli scoprirà quanto sei bravo!

Ogni idea bisogna personalizzarla e farla propria, tutti sono in grado di copiare uno slogan di successo ed inserirlo nel proprio blog, ma se non si ha la fiducia dei lettori nessuno lo leggerà.

Manteniamo la promessa.

Ottenere la fiducia del lettore non basta, se gli facciamo una promessa la dobbiamo mantenere oppure essere in grado di mantenerla.

Se hai ottenuto la fiducia del tuo lettore, lasciati trascinare da quella forza impetuosa della tua sensibilità per cercare di non deluderlo mai. Non deludere mai le sue aspettative, ciò  deve essere un valore per te ed un valore aggiunto per lui.

Nel momento in cui raggiungerete questo equilibrio, e “perchè no?” questa empatia tra voi ed il vostro lettore allora sarete la strada giusta e sicuramente in discesa. Una legge dell’economia dice che bisogna ottenere il massimo risultato con il minor sforzo possibile.

Rendi i tuoi seguaci felici di leggerti, non chiedergli niente in cambio e vedrai che attraverso il passaparola naturale daranno un forte slancio alla tua attività di scrittore. I lettori sono intelligenti, ma tu non sei da meno.

 

 

 

Stringiamo la mano alla concorrenza per vincere

Fare attività di blogging significa anche leggere altri blogger  e cercare di carpirne i segreti.

L’impegno , la costanza e la perseveranza sono in aumento in voi, ma ahimè i risultati sono sempre inferiori rispetto a quegli amici che stimiamo. Non ci dormiamo la notte ed in noi subentra sempre la stessa domanda:

Cosa manca al mio blog per avere le stesse visualizzazioni e seguaci dell’amico blogger?

Vi consiglio di non arrovellarvi troppo il cervello, dietro i grandi risultati c’è sempre una pianificazione e grandi idee di marketing.

Vi prego seguitimi, sono qui per aiutarvi e non per essere il vostro antagonista.

Primo consiglio: “Post meno noiosi”

Il nostro prodotto principale è l’articolo quindi cerchiamo di renderle meno noioso; esso ci consente di creare un pubblico fedele che si fida di noi per risolvere i loro problemi.

Per essere meno noiosi dobbiamo liberare la nostra personalità, il nostro umorismo, la nostra parte migliore : il lettore lo percepirà!!!

Secondo consiglio: I servizi

Per implementare nel vostro blog dei servizi utili per il vostro lettore, essi devono essere congrui al target dei vostri seguaci. La perfezione non esiste, non esiste un’attività perfetta, il vostro blog non è un lago ma deve essere un mare con onde sempre in movimento.( studiare la persona che stimate aiuta!!!)

Per farvi capire meglio, vi espongo il caso di un editore che vuole fidelizzare la sua clientela.

L’editore scrive sul suo sito web che( rivolgendosi agli scrittori):

  1. Pagamenti veloci
  2. correzione di bozze gratuita
  3. amo gli scrittori

 

 

 

Per l’editore, lo scrittore è il suo target di riferimento, quindi sa che offrirgli qualcosa di diverso se vuole incrementare la sua attività e differenziarsi dalla massa.

……continua

 

My ebook

Il mestiere di scrivere alla Sherlock Holmes

Sherlock Holmes lo ricordate?

Il personaggio inventato dallo scrittore Sir Arthur Conan Doyle con i suoi metodi di deduzione logica ha affascinato i lettori di tutto il mondo. La gente bisognosa di aiuto era disposta a pagare cifre incredibili per ricevere un suo consulto ed usufruire dei suoi servizi.

Perchè Sherlock Holmes ci può venire in aiuto nel nostro mestiere di scrivere?

Rifletti su quanto ti sto per dire:

1.Sherlock Holmes prima di diventare un impeccabile detective ha dovuto sudare, concentrandosi nell’avere quante più competenze olistiche. Egli ha studiato tanto, imparando discipline difficili come botanica e chimica, la crittografia al fine di decifrare i messaggi in codici dei criminali, l’anatomia per analizzare ancora meglio i casi di omicidio.

2. Egli era un grandissimo pensatore, fin quando non era certo al 1000 x 1000 , fin a quando non aveva l’intuizione risolutiva non si muoveva.

3. Egli era a conoscenza che la curiosità era l’alta faccia della padronanza; non lasciava niente al caso: quando incontrava persone ti sapeva dire quello che aveva mangiato a pranzo, se un tuo parente era un alcolizzato e cosa aveva in tasca. La gente lo considerava un essere ultraterreno.

4. Egli amava annoiarsi perchè così era spinto a cercare cose nuove e quindi a dedicarsi a tanti interessi: se si vuole padroneggiare è categorico annoiarsi!!!

La morale di questo articolo prendendo spunto da S.H. è che la padronanza dei contenuti  è l’unico modo per noi blogger per farci sentire nel baccano.

My ebook

 

Come trovare le parole giuste

In un articolo precedente abbiamo parlato di SEO.

Entrare nelle grazie di Google, oramai sta diventando un tormentone nelle teste di coloro che si accingono a fare content marketing. Scrivere un articolo e costruirlo attraverso parole chiave mirate aiuterà quest’ultimo a navigare attraverso cieli limpidi.

In particolare per coloro che vogliono aumentare le vendite del proprio prodotto attraverso un blog, devono imparare ad inserire nei loro testi parole chiave efficaci.

Come si fa?

Innanzitutto Google mette a disposizione le statistiche delle parole chiave più digitate dall’utente, chiaramente tutte le parole che noi inseriamo nel nostro testo devono essere quanto più congrue all’argomento che stiamo trattando.

Che altro possiamo fare?

  1. Leggere i commenti, analizzare il linguaggio ricorrente tra membri, segnarsi le parole che usano quando interagiscono, fanno domande oppure esprimono la loro opinione.
  2. Nel nostro blog, alla voce statistiche, controllare spesso termini di ricerca per scoprire quali parole chiave ha utilizzato il nostro visitatore per arrivare al nostro articolo.
  3. Fare domande, attraverso sondaggi  oppure attraverso i social,ai nostri visitatori per scoprire quali termini di ricerca hanno usato prima di iniziare a leggere il nostro articolo.

Inoltre vi consiglio di controllare sempre l’evoluzione delle parole chiave, perchè il linguaggio può evolvere nel tempo ed alcune parole chiave possono diventare obsolete.

Come in tutte le cose, è importante farsi una programmazione e monitorare il procedimento

  1. Facciamo un calendario delle attività
  2. raggruppiamo un numero limitato di parole chiave e le monitoriamo
  3. controllo delle statistiche nel blog per filtrare quelle più efficaci e d apportare azioni correttive.

Stiamo cercando di scrivere, mettendosi nei panni del potenziale lettore, è importante conoscere il nostro pubblico, le loro abitudini, le loro ricerche.

La ricerca della parola chiave, e di questo studio personalmente mi arricchisce e mi da stimolo per scrivere nuovi argomenti.

My ebook

 

 

 

2.Non so che dire : “Improvviso!”

Sicuramente nella vita ci è capitato di improvvisare un discorso e collateralmente subire il panico dell’evento

( Percepire quel caldo rossore intensificarsi sulle nostre gote, mentre il nostro cuore aumentava i cavalli vapore).

Lo studente nel rispondere ad un interrogativo inaspettato da parte del suo insegnante; il dipendente nel trovare le parole giuste alla domanda repentina del suo capo( mentre apre d’improvviso la porta dell’ufficio!); al genitore che deve rispondere alla domanda del proprio bambino, nell’età in cui, egli è già consapevole che la cicogna è solamente un grande uccello dall’aspetto superbo e slanciato.

Avevamo, in questo caso due opzioni: Rispondere o non rispondere: “rimanendo pietrificati !”.

Se abbiamo risposto, significa che siamo riusciti ad improvvisare, siamo riusciti a pensare velocemente e tirare fuori le nostre informazioni in una maniera terribilmente istantanea, articolando in modo logico il nostro discorso.

Non sapevamo che dire, eppure siamo riusciti a creare una sequenza logica di parole che andavano a formare “l’introduzione”, “il corpo” e “la conclusione “del nostro discorso; e la cosa stupefacente è che abbiamo articolato il tutto in maniera strettamente rapida.

Il nostro pubblico(il nostro interlocutore), può avvertire da subito la nostra reticenza nel dare una risposta ad una domanda inaspettata( ciò crea una cattiva predisposizione da parte di quest’ultimo!). La prima cosa da fare, la prima cosa che ci può venire in mente( come un flash illuminante) è la tesi del discorso che stiamo per iniziare, ovvero quello che poi dobbiamo andare a dimostrare per dare una risposta efficace e convincente.

Marcare da subito la tesi del nostro discorso( la tesi diventa l’introduzione del nostro discorso), crea da subito un filo resistente tra noi ed il pubblico ancora non totalmente predisposto ad ascoltarci. Questa fase è molto importante perchè stiamo catturando l’attenzione del nostro pubblico, stiamo dimostrando di essere  competenti nel dare una risposta a quel determinato argomento. E allo stesso tempo, diamo quel  tempo necessario al nostro cervello per organizzare i punti principali del discorso.( “corpo del discorso“).

Iniziamo a pensare( prima di leggere il continuo di questo post) di quando ci siamo trovati in quella situazione in cui è arrivata una domanda inaspettata, e di come noi abbiamo reagito all’evento. E’ andata bene? Potevo rendere di più?…

 

 

 

 

4. Mi do un tono interpretativo.

Quando comunichiamo, tendiamo a concentrarci sul contenuto effettivo del messaggio, tralasciando la componente affettiva di quest’ultimo.

Pensateci  bene: ascoltereste volentieri un conduttore televisivo che parla a mo’ di “bella statuina“?

Anche la qualità della relazione tra emittente e ricevente è da prendere con seria considerazione.

L’intonazione della voce, il modo di gesticolare, il nostro atteggiamento contribuisce a far percepire al nostro interlocutore le vibrazioni emotive delle nostre parole.

Dare forza interpretativa al nostro comunicare, significa sfruttare quei canali a carattere spaziale quali gestualità, postura, controllo dello spazio vitale(comunicazione non verbale) e quelli a carattere  paralinguistico come intercalari, prosodia vocale, toni e pause, ecc ( comunicazione paraverbale)

Di libri scritti su questo argomento ce ne sono a iosa, con quattromila esercizi ripetitivi e freddi. Rifletto e dico, non è più semplice, rapido, analizzare e studiare, per esempio, il nostro conduttore televisivo preferito?

Per essere in quella posizione e fare così tanto audience significa che la fase dell’esercitazione l’ha superata da un pezzo; Non credete?La sua comunicazione è sicuramente efficace!

Nell’osservarlo noteremo che egli pronuncia correttamente tutte le sillabe che compongono una parola al fine di assicurare,al suo pubblico, un’enunciazione chiara;  attraverso il controllo del suo respiro riesce a dominare la sua voce.

Quando guarda il suo pubblico, lo guarda veramente e se  è vasto, si rivolge ad esso a zone e  di volta in volta fissa un punto per qualche secondo, per poi scegliere un altro punto per due tre secondi e così via

Per quanto riguarda la postura, non sposta mai il peso da un lato all’altro, cerca sempre di mantenere una posizione eretta orientata verso l’interlocutore e non cerca mai un sostegno.(tavolo, leggio, ecc)

Vi è capitato mai di vedere un conduttore televisivo, avere le braccia incrociate? Oppure i piedi larghi a terra con le mani sui fianchi? ( posizione del grande capo arrogante); oppure effettuare il lavaggio delle mani? Oppure assumere la posizione del leone in gabbia, girando a cerchio sul palcoscenico e guardando esclusivamente a terra?, Oppure giocare con i propri abiti?

Se avete provato a fare un video di un discorso improvvisato(precedente post), perchè non farne un altro (fermo restando lo stesso discorso) con l’inserimento del linguaggio non verbale e para-verbale ?.