Esco a fare due passi alla ricerca di “Fili di felicità”

Questo libro (o meglio questo e-book ) è nato un giorno in cui mio figlio  Lorenzo , mentre giocava nel giardino di un centro commerciale ad un certo punto, corre verso di me chiedendomi qualche spicciolo. Alla domanda di cosa ne dovesse fare, risponde con due occhi luccicanti di umanità, ” Voglio far felice un cagnolino “. Gli spiccioli gli servivano per comprare del cibo a ” fulvetto “; aveva battezzato così quel cane randagio che gli si era avvicinato mentre giocava.

Con estrema dolcezza ed euforia teneva vicino a se quel cagnolino: lo guardava, l’accarezzava, gli parlava. Ad un certo punto il mio fanciulletto si zittisce. Quando Lorenzo sta così in silenzio, io sento una dolce paura, perchè so che mi sta per porre  una domanda difficilissima a cui dovrò rispondere. E la domanda puntualmente, arrivò:

Papà, perchè gli uomini non sono felici quanto” fulvetto “?

Ad un bambino di sei anni e mezzo, non potevo certamente rispondere la prima cosa che mi venisse in mente. Allora gli ho risposto: “Guarda, Lorenzo, è una domanda difficile ma cercherò di risponderti. Non adesso, lasciami un pò di tempo e risponderò alla tua domanda.

Nel frattempo, intorno a noi si radunò un pò di gente che guardava felice quel bambino “felice” (che, a sua volta, aveva donato felicità).

 Ci ho pensato molto, ma poi da “buon matematico” ho sintetizzato dicendo, che la felicità totale non esiste , ma esistono tante piccole felicità. Allora ho deciso di rispondere alla domanda di mio figlio attraverso emozioni positive racchiuse nell’ebook intitolato ” Fili di felicità

.

La particolarità di questo ebook, risiede nel fatto che nello scrivere le storie che inglobano le piccole dolcezze della vita, mi sono ispirato ai vostri blog (quindi vi citerò,svrivendo gli appositi link). Spero che ciò vi renderà felice.

A presto

Massimiliano De Maio

Se sei curioso di leggere il mio libro, lo puoi trovare al seguente link

 

 

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Non voglio perdermi troppo in chiacchiere, quindi sarò diretto!!!

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Tu scrivi un articolo sul mio blog ed io citerò la fonte mettendo il link del tuo blog.

Perchè dovresti scrivere un articolo per il mio blog?

  • Semplicemente perchè, quando pubblicheremo l’articolo, esso potenzialmente raggiungerà un pubblico di circa 2500 persone iscritte a celapossiamofareblog.
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  • Perchè ti piace condividere le idee e divulgare gli  argomenti;  e far ridondare il tuo nome.

 


Che cosa puoi scrivere?

Ti elenco gli argomenti:

 

  • Arte
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Tu scrivi l’articolo al resto ci penso io!

  • Inserirò i tag efficacemente ai fini seo
  • formatterò l’articolo
  • Aggiungerò le immagini
  • creerò il link al tuo blog
  • condividerò l’articolo sui social

Condizioni inderogabili e tassative:

  1. Nome e Cognome (  veritieri)
  2. No pedofilia e no pornografia
  3. No discriminazioni razziali e religiose

 

Cordiali saluti, e grazie per il tuo prezioso contributo creativo.

Se ti piace l’idea?

commenta qui sotto…Ad Maiora! e manada il tuo scritto attraverso il modulo contact che trovi nel menù

Articolo di qualche tempo fa…”Perché è più facile essere tristi che fare un sorriso?”

Vedo sempre più gente rinunciare ad un sorriso, si pensa che il sorriso sia un atteggiamento sentimentale quindi si tira su la corazza, oppure si pensa che il sorriso sia da ebeti che non si rendono conto dei problemi quotidiani. Io penso semplicemente che il sorriso sia una scelta, un diritto a servire la vita. Ricordo una frase che mi ripeteva sempre mia nonna: “Sorridi e la vita ti sorriderà”. La vita bisogna servirla sempre, quando facciamo la spesa al supermercato, quando andiamo a scuola, quando laviamo il bucato, quando ci scambiamo il segno di pace in chiesa.

Oggi è la festa del papà, sorridiamo e serviamo tutti i papà, in particolare a quelli che per assicurare il futuro ai propri figli si stanno spaccando la schiena anche oggi. Padri che non si lamentano, perchè sanno che troveranno a notte fonda la letterina del proprio figliolo accanto al piatto riscaldato con il coperchio sopra, e che piangeranno nel leggere “Sei forte papà”.

La felicità è imperfetta, ma lega gli uomini soprattutto attraverso le piccole cose. Io ho cercato di spiegarla e di trovarla scrivendo un  libro…se ti va…

 

 

 

#7.Un’onda di sensazioni mozzate a metà

crossroads on Flickr Large

Foto di koroa

Attimi di incertezza, chi non li ha?

Lascio o raddoppio?

Chiudo il mio Blog oppure continuo e salgo in cima alla montagna?

Vediamo se riesco a non farvi mollare!…

Di seguito troverete un passo di un mio racconto.

Passo:

….Mi sono ritrovato nella piazza del Gesù Nuovo a Napoli per puro caso e me la sono girata tutta, ho tagliato per stradette oblique.

Mi piaceva osservare i passanti e godere delle mie sensazioni, come una lente di ingrandimento che ingigantisce un particolare che passa inosservato. Poi sono arrivato ad un angolo da dove potevo scegliere tra due direzioni diversecon i piedi che mi facevano male e con la sensazione di dolce in bocca. Mi ha colpito un’antica libreria di stampe d’epoca e mentre mi avvicinavo ho notato una donna ferma alla vetrina. Non l’ho riconosciuta subito: una ragazza signorile, con i capelli neri a caschetto illuminati dai raggi del sole che spuntava “felice” tra le nuvole e le belle gambe scoperte da un cappotto troppo corto. Il suo modo di stare in piedi mi era familiare: come una ballerina assorta nei suoi pensieri, con un piede leggermente in fuori e una mano su un fianco, impegnata a guardare qualcosa nella vetrina. A mezzo metro da lei mi sono reso conto che conoscevo quella ragazza e ciò ha allontanato istantaneamente tutti i pensieri che avevano occupato la mia testa fino a quel momento. Ho gridato ” Maggie ” nel tono più sgraziato che mi potesse venire; lei si è girata di scatto con una espressione di spavento che mi ha fatto balzare indietro di due metri. Non mi aveva riconosciuto. Sono “Massimiliano” le ho detto vergognandomi del mio stesso tono e di quanto sono stato cretino. Lei ci ha messo un po’ a ricordarsi di me, ma poi fortunatamente ha sorriso e ha detto ” Ah, si, certo”

Sono stato indeciso se baciarla sulle guance e anche lei sembrava indecisa, ma nessuno dei due ha fatto il primo passo; ci siamo dati la mano. Poi le ho chiesto  “Cosa stavi guardando?”. Lei ha indicato nella vetrina  delle stampe antiche raffiguranti dei paggetti, tra libri di cuoio, pergamene e penne d’oca con il calamaio. Ho fatto finta di guardarle e ho detto “Belle”. Non ero mai stato bravo a trovare le parole giuste con una ragazza che non conoscevo bene,  ma adesso avrei voluto avere un suggeritore teatrale nascosto dietro le quinte a rammentarmi le battute. Lei mi ha guardato con aria interrogativa ed ha sorriso appena. Continuavamo a stare fermi davanti alla vetrina, nel passaggio di cinesi carichi di buste shopper dei migliori negozi e delle migliore marche. Ad un passo da noi suonava un ragazzo straniero il violino, un violino senza corde: il suono melodico usciva dalle sue corde vocali(una cosa che non avevo mai visto prima.) .Margherita, Maggie  per gli amici, si era girata a guardare nella sua direzione e mi sono reso conto che il nostro incontro sarebbe potuto finire benissimo  in quel momento. Così le ho chiesto “Vai anche tu là?”ma con un “là” così vago, il massimo dell’aleatorietà che potevo esternare, sperando che non andasse dalla parte opposta. Lei ha detto “Si”,  ha detto di si schiudendo appena le sue labbra.

Camminava con un passo leggero e lungo, ad un tratto mi ha chiesto” Cosa ci fai a Napoli? “. Le ho detto ” Mi piace fare una passeggiata spensierata in questa città, durante le feste di Natale”.

Lei mi ha guardato con un’aria felice, ha detto “Moi aussi, j’aime! “.

Le ho risposto ” Eheh….”Si”( Google translate dove sei finito???). Ricordo ancora adesso la bellezza dei suoi lineamenti nel sorridermi in maniera più marcata, : aveva un modo buffo di arricciare il naso, inclinare la testa e far brillare gli occhi.

Maggie mi ascoltava, ogni tanto sorrideva ma non mi interrompeva e mi guardava con i suoi occhi nocciola chiaro. Gli occhi dei passanti, quasi in maniera ostentata, cercavano di incrociare un suo sguardo, ma lei faceva finta di non accorgersi dell’attenzione insistente, ci doveva essere abituata e non sembrava che le dispiacesse. Continuavo a parlare, per mascherare la gelosia che stavo provando in quel momento e per paura che il momento di vicinanza si esaurisse. Le ho chiesto cosa stesse leggendo in quel periodo; lei ha detto che stava rileggendo le poesie di Prevért e che la sua poesia preferita era “Cet Amour“. Il suo accento francese mi arrivava come una vibrazione tiepida, che dall’udito condizionava tutti gli altri miei sensi per poi mixarli nuovamente. Guardavo i  tavolini dei “Caffè” e pensavo che mi sarebbe piaciuto entrare e sederci uno di fronte all’altro a un tavolino, ma avevo timore che quell’equilibrio che si era creato tra noi potesse rompersi di colpo.Forse avrei dovuto osare? Ma non l’ho fatto!

Il rumore delle auto e dei mezzi pubblici, d’improvviso aveva interrotto l’atmosfera magica che ci aveva tenuto vicini fino a quel momento, stavamo percorrendo una stradina che affacciava su una strada larga dove passavano Autobus e taxi.  Giunti all’incrocio della via maestra, ci siamo paralizzati, avrei potuto portarla indietro, avrei potuto dire…; la fissavo da vicino senza parlare. Lei ha detto “devo andare” e quasi controvoglia ha alzato il braccio sporgendosi dal marciapiede, un taxi si è fermato dopo due istanti, dove il tassista le ha fatto capire di avere molta fretta. Ci siamo stretti la mano, indecisi se abbracciarci o meno come quando ci siamo incontrati vicino la vetrina della libreria,ancora una volta letteralmente sospesi in  un’onda di sensazioni mozzate a metà.

Ti è piaciuto questo articolo?

Sono contento, perché ci metto passione in ciò che faccio!

Lascia i commenti qui sotto.

 

Come posso migliorare la seo del mio blog

Gli algoritmi dei motori di ricerca cambiano spesso!

Fatta questa premessa ci sono delle regole standard, che valgono sempre in generale: 

  • Scelta delle parole chiave.Facciamo un esempio:Sei un blogger che parla di viaggi, quindi le tue parole chiave potrebbero essere  “viaggio”, “vacanza”, “albergo”, i nomi delle città di destinazione, e altre parole correlate, come “nomadi” o “zaino in spalla”.
  • Scelta dello slogan del blog:Di solito il vostro motto deve contenere la parola chiave più importante
  • Verifica del proprio profilo . Il profilo deve essere curato nei minimi termini perchè compare quando commentate;   mi raccomando ad inserire l’URL del blog nel profilo ed un’immagine decente.
  • Pubblica regolarmente. Google impiega del tempo per indicizzare il tuo articolo, quindi più articoli scrivi e più puoi essere catturato.
  • Non eccedere con i tag. Al massimo puoi scrivere quindici tag che devono essere pertinenti all’articolo.

Come incentivare l’utente a leggere i nostri post

Hai dedicato tanto tempo, tanta assertività, tanto lavoro a scrivere un post. E i risultati? Deludenti?

Nessun  commento, nessun  tweet , nessuna condivisione su  Facebook .

Sei nell’apatia più profonda, non ci pensare più! Seguimi e vedrai che un miglioramento ci sarà.

Studi su internet hanno dimostrato (studio web usability seminale) che il  79 per cento degli utenti web scansione piuttosto che leggere.

Sembra brutto a dirlo, in teoria dovresti dimenticarti di ciò che hai imparato a scuola quando ti hanno insegnato a  scrivere un buon  tema di italiano.

L’utente medio ha bisogno di informazioni veloci, quindi sarebbe opportuno andare subito al punto, usare frasi semplici quasi da quinta elementare(dovete pensare che esistono algoritmi come quello usato da google che non masticano molto bene le frasi complesse da premio oscar per la letteratura). Una buona tecnica nella scrittura di un post sarebbe quella di usare la piramide rovesciata, ovvero anticipando la conclusione nel primo rigo per poi argomentarla nei passi successivi.

Vi elencherò dei modi da utilizzare per scrivere un post in maniera efficace.

 

 

1. Essere sintetici

 

Provare a raggruppare tre o quattro periodi in  una sola frase

2. Curare il titolo

Pensa ad un titolo che possa attirare l’attenzione del lettore su l’argomento che gli stai proponendo.

Il sottotitolo deve essere intrigante: è importante che il lettore capisca il nucleo del dell’argomento. Il lettore odia la perdita di tempo!!!

 

3. Creare degli elenchi puntati all’interno del post

Gli elenchi puntati sono importanti, per il fatto stesso di come sono strutturati perchè rompono l’omogeneità dello scritto, quindi creano vuoti e quindi respiro per il lettore. Inoltre dal punto visivo, per intenderci per la nostra vista sono riposanti e catturano l’attenzione.

4. Curare le didascalie alle immagini che inserisci nel post

Le didascalie incuriosiscono il lettore e devono essere profonde al punto giusto

 

5. Aggiungere dei link pertinenti e utili

Non dimentichiamoci di inserire dei link all’interno del post che possono agganciare sia fonti esterne che fonti interne al nostro blog. il link servono a far approfondire il contenuto che sta leggendo il lettore.

 

6. Usare la formattazione del testo

Il grassetto per evidenziare le parole chiave, quindi quando il lettore inizia a scansionare il post lo aiutiamo a centrare l’attenzione sui punti cardine del nostro articolo

 

7. Sfrutta la potenza dei numeri

 

Non esiste niente di più sintetico di un numero. i numeri catturano tremendamente l’attenzione del lettore

8. Organizzare le parole chiave con il grassetto

Le parole in grassetto devono risultare un ulteriore sintesi per il tuo lettore, quindi sceglile bene creando tra di loro un filo logico immaginario.

 

Come diventare uno scrittore migliore

Per diventare migliori, bisogna fare il primo passo.

I secondi passi sono piccoli?… Non importa l’importante è che sono costanti!!!

Voglio raccontarvi della mia esperienza da blogger, idee per piccoli cambiamenti ma allo stesso tempo  significativi.

 1. Limitare gli avverbi

Mark Twain  è conosciuto per il suo stile diretto e semplice.

Il mio libro preferito è (se vi va di leggerlo? Io l’ho letto!)
Le avventure di Tom Sawyer

Gli avverbi di solito sono di poco beneficio per il lettore, soprattutto per quello che vuole andare dritto al punto

 

2. Scrivere e poi fare blogging

Il blogger deve essere in primis scrittore. Mi spiego meglio, se avete una storia in testa scrivete e basta! In questa fase non dobbiamo pensare ai link, alla diffusione del post nei social ecc.. Bisogna prima scrivere tutto ciò che abbiamo in testa e poi apportare ed integrare gli opportuni accorgimenti digitali.

Scrivere significa fare lavoro di ricerca e concentrarsi sulle parole.

 

3. Parlare con un amico se la pagina è vuota ed il cursore lampeggia

Se ti trovi in questa situazione ovvero in mancanza di ispirazione, parla e non fermarti con un amico, con un collega…parla di tutto. Vedrai che qualche argomento di cui parlare nel tuo post lo troverai, ne sono certo!

 

 

4. Prendi spunto da altri scrittori

Attenzione!!! Non sto parlando di plagio.

Ti sto facendo riflettere che puoi prendere spunto da scrittori di successo, carpire il loro stile e la loro pratica nello scrivere è importante.

Fare il primo passo non significa necessariamente avere una idea geniale ed unica.  Ognuno però deve avere il proprio stile e le sue fonti di ispirazione. Non esiste una regola univoca,conosco persone che ascoltano musica prima di scrivere o mentre stanno scrivendo; persone che se non hanno una bottiglia di acqua vicino a sé non riescono; quelli che si alzano alle tre del mattino ecc. Cerchiamo, sforziamoci  sempre di riempire di parole quella pagina vuota per non far si che la noia ci invada.

 

 

 

 

5. Mettersi sotto la doccia oppure in una vasca da bagno

Personalmente le idee migliori mi vengono quando sono rilassato, un bel bagno caldo ha sempre un effetto positivo su di me. Esse nascono sempre quando sono immerso nell’acqua tiepida della vasca da bagno, ma anche quando nuoto al mare d’estate. L’acqua su di me ha proprio un effetto illuminante. Non so se vale lo stesso per voi.

 

 

6.Iniziate sempre con un  piccolo passo

Un viaggio di mille miglia deve cominciare con il primo passo. Lao Tzu

Se vuoi diventare uno scrittore migliore devi compiere sempre  il primo passo, per poi farne il secondo, il terzo….così facendo il domani vi renderà uno scrittore migliore rispetto a quello che siete oggi.

 

Sei passi per fare social media marketing

La maggior parte delle aziende sfrutta i social network per aumentare la loro reputazione online e per vendere di più.

Perché noi blogger non potremmo fare lo stesso?

Perché non seguire i seguenti passi ed incrementare la nostra reputazione online?

 

1. Trasformare il vostro blog ospite in blog proprietario

E’ inutile nascondere che un blog proprietario possa dare una maggiore credibilità e questo lo percepisce anche il nostro lettore. Esso è un ottimo bigliettino da visita! Pensateci!!! Il blog rappresenta per noi  la nostra pietra miliare, il nostro mondo che racchiude passioni, emozioni e condivisioni.Stupendo!!!

Come siamo abituati a curare il nostro giardino, anche il blog deve essere curato ad esempio il design deve essere più pulito, più chiaro, più fruibile. Attraverso i menu cercate di rispondere subito alle esigenze dei vostri lettori, mettendo anche una faq congrua al vostro tema di interesse.

 

 

2. Mettere in evidenza il messaggio del vostro blog

Dietro ogni messaggio che diamo attraverso i post, dobbiamo sempre far trapelare il nostro volto umano, le nostre emozioni. Il lettore riesce a percepirle non c’è niente da fare!!! Quindi per potenziare la diffusione della nostra voce è bene ricorrere ai social tipo Twitter,  Facebook,  Instagram.

L’importante è sempre essere genuini, gentili e non un robot aziendale. E’ bene far capire al lettore che alle nostre spalle c’è una vita, una esperienza vissuta non solo tecnologia amorfa.

 

3. Perché usare i social?

I social network sono nati per rendere più facile e spassosa la condivisione in rete. attraverso i social possiamo conoscere persone che hanno lo stesso nostro interesse, hobby, passioni. Anche altri blogger, autori. Conosco blogger che quando si trovano in una città escono di persona, si incontrano dal vivo con altri colleghi. Ciò è accrescitivo e non solo meramente “freddo” dall’altro capo del computer. Per essere efficaci e farci notare dobbiamo essere in grado di commentare il suo blog oppure il suo social in maniera sana ed intelligente e mai in maniera offensiva.

 

 

4. Concentrarsi su  una piattaforma social primaria

Se Amiamo Twitter però veniamo a conoscenza che il nostro target di lettori è presente in maniera massiccia su facebook,  nulla ci vieta di cambiare rotta. Quindi concentriamoci su un social alla volta, poi i risultati arriveranno. La dispersione a volte può significare disordine.

 

5. Gestire bene il tempo

Con i social si inizia e non si sa mai quando si finisce. La migliore strategia che ho trovato, personalmente, è una sveglietta con il timer. La programmazione del tempo è un concetto fondamentale.

Il tutto deve essere eseguito fino al suono della sveglietta, poi stop!!!

6. Gestire bene i social

Forse per molti di noi i social rappresentano una perdita di tempo, ma gestiti bene possono portare a risultati maggiori ed incredibili: con Focus sui contenuti 😉 mi raccomando!!!

Secondo te qual’è l’elemento essenziale nell’utilizzo di un social network?…..

 

Come organizzare un calendario editoriale

Quale è stato il tuo primo post? Lo ricordi?

Dare una rispolverata al tuo archivio non rappresenta una cosa malvagia: perchè non riproponi qualche post vecchio?

Aiutandoti con le statistiche, ad esempio potresti riproporre un vecchio articolo di successo, quello che ha ricevuto più commenti oppure più like. Contenuti vecchi possono aiutarti a generare nuovo traffico.

Da dove comincio, potresti chiederti? Ti do qualche consiglio: 

Un esempio non esaustivo di calendario editoriale potrebbe essere

  • Venerdì : pubblicazione migliore pagina del mese scorso
  • Lunedi, : pubblicazione del post migliore del mese precedente
  • Mercoledì : Top post della settimana scorsa
  • Venerdì : pubblicazione miglior post dell’inizio della settimana
  • Lunedi, : reblog di un post di un collega blogger

Puoi sviluppare un calendario su qualsiasi supporto sia digitale che cartaceo, l’importante però è rispettare la scaletta una volta pianificata.

My ebook

#12.Mi rubo il tempo e”posto” di più!

Il blog è un passatempo, un hobby, una passione. Il blog è la mia parte migliore dove riesco ad esternare tutto ciò che, forse, non riuscirei a dire dal vivo! Nulla quaestio!

Però se doveste cambiare idea, se voleste dedicarci un po’ più di tempo(Già… il tempo il nostro cruccio di una vita), “allora perché non continuare a leggere questo post?” , per scoprire i miei segreti sulla gestione del tempo e sulla modalità di “Non rimando“.

Purtroppo tutti abbiamo incombenze alle quali non possiamo sottrarci e se lo facciamo cadiamo ancora di più nell’apatia e nella procrastinazione più assoluta. Fermatevi e riflettete, se siete sul punto di non ritorno, allora,vi consiglio,vivamente, di agire adesso!

Le cose scoccianti, quelle che rubano tempo perché le facciamo controvoglia, io le affronto così: con la regola dei 15 minuti e la regola del tre.

Scelgo l’incombenza, una volta scelta  a sua volta la divido in tre parti di 5 minuti ciascuna.

Primi 5 minuti: Penso alla cosa che mi sta bloccando in quel momento, io ad esempio odio il disordine, ad esempio una scrivania con tanti oggetti inutili. La prima cosa che faccio mi riordino la scrivania, quindi elimino l’ostacolo.

Secondi 5 minuti: tutte le cose che mi vengono in mente relative all’incombenza, le scrivo su un taccuino che ho chiamato “incombenze”; potete creare anche un file sul computer oppure sul vostro telefonino.

Terzi 5 minuti: Inventario delle cose che mi possono servire per risolvere l’incombenza. Se ho tempo, in questa fase mi faccio una tazza di tè oppure un caffè, perché dopo so di non avere più tempo.

Sempre la stessa regola, programmo i miei 15 minuti sulla mia sveglietta e schiaccio via! Lo spunto di usare una sveglietta mi fu suggerito da una esaminatrice del trinity college quando sostenni l’esame di inglese.(anni fa) Feci l’esame con la sveglietta, avevo solo 5 minuti per rispondere a tutte le domande nella conversazione. Tutti sappiamo che i londinesi amano la puntualità e la precisione.

Potrei portarvi altri esempi, ma in questo caso vorrei raccontarvi come gestisco le email(altro cruccio)

Chi è della mia generazione sicuramente si ricorderà del film “Non aprite quella porta ”  del 2003 diretto da Marcus Nispel; non so perché, ma quando devo aprire la mia posta elettronica questo titolo suona come un gong nella mia testa. Condividete l’effetto? Aspettate un attimo, ho aperto in  questo momento la mia posta elettronica: “siete curiosi di quantificare con me il numero di email? Rullo di tamburi…Fatto! 1254 nuove notifiche.

Le butto tutte nel cestino? E se tra queste ci fosse quella interessante, quella di cui me me ne pentirei per non averla letta?

Se vi trovate nella mia stessa situazione, ecco un primo piano per affrontare il problema.

Primi 5 minuti: la cosa più facile che mi potrebbe venire in mente è quella di eliminarle tutte. Non lo faccio perchè così facendo non eliminerei il problema così drasticamente perché so che  si ripresenterebbe.  Allora sfrutto questi 5 minuti per analizzare il problema e di come fare a risolverlo in un tempo ragionevole.

Secondi 5 minuti: io personalmente creo delle cartelle separate per le e-mail che davvero mi interessano e quelle che devo iniziare a cancellare. L’ansia nella prima fase è normale, diminuirà man mano che andrete avanti. E’ un lavoro seccante, lo so benissimo: in questo caso ricordo una frase di mia nonna che mi ripeteva da bambino ” Solo eliminando il vecchio che si fa spazio al nuovo”. Parole sante!

Terzi 5 minuti: L’ansia sta per aumentare perché il tempo è poco ed il lavoro è tanto? Don’t worry, dove arriverete metterete il punto. Pensate alla ricompensa che vi siete ripromessi allo scadere dei 15 minuti.

Il lavoro, però dovrà comunque concludersi, continuando a sfruttare una serie di sessioni di 15 minuti, con allettanti basi di ricompense finali.