Il silenzio è una fonte di grande forza.
(Lao Tzu)
Perchè non parli? E’ successo qualcosa?
Stare in silenzio è comunque una forma di comunicazione, è un segnale che ha una forte valenza comunicativa: attraverso esso possiamo trasmettere a chi ci sta vicino collera, indifferenza, imbarazzo, sgomento, indignazione, ansia…..
Anche se non parliamo stiamo comunicando lo stesso.
Non sottovalutiamo il silenzio, gestito male trasmette informazioni negative al nostro interlocutore; ricordo un episodio accaduto durante un seminario che stavo seguendo all’università, all’improvviso va in panne il proiettore ed il relatore piomba in un silenzio tombale ed insieme a lui tutto il suo pubblico(più di cento persone). Il nostro docente, anziché starsene inerte, con la faccia da ebete, si fosse rivolto alla platea e ci avesse fatto un solare sorriso, sicuramente noi avremmo ricambiato con lo stesso gesto.
Spesso e volentieri siamo spaventati dal silenzio, perché non ci fa essere a nostro agio, perchè non sappiamo gestirlo. Sfuggiamo sempre al silenzio e pur di non restare in questa condizione, ci sforziamo di dire qualunque cosa di carino, giocando a fare i simpatici( una simpatia di plastica , non spontanea che il nostro interlocutore percepisce benissimo!).
La vera comunicazione nasce proprio dal “non detto“, da ciò che viene omesso in una comunicazione verbale. Il silenzio non significa mancanza di parole, significa sforzarsi a superare quella linea sottile immaginaria del confine ,che separa noi ed il nostro interlocutore
Solo un linguaggio che prevede al suo interno un posto specifico per il silenzio è in grado di stabilire un contatto emotivo positivo con la realtà.
Attraverso il silenzio raggiungiamo la più grande forma di dialogo che si possa raggiungere, ci aiuta a riflettere, a pensare, a conoscersi, a valutare, a goderci la vita. Esso è un mezzo per arrivare alla nostra anima e a quella del nostro interlocutore.
Il silenzio non ci inganna mai e soprattutto non inganna il nostro pubblico. Esercitiamoci a fare delle pause durante la nostra comunicazione verbale e allo stesso tempo concentriamoci sulle nostre emozioni, sulla nostra gioia nell’affrontare il passo successivo del discorso: il nostro pubblico sarà contento nel percepire tali emozioni ed avrà fretta di risentire le nostre parole.
Bisogna aprire il nostro cuore e solo in quel momento potremmo vedere che il silenzio è l’unico mezzo vero e sincero che abbiamo a disposizione.