#12.Mi rubo il tempo e”posto” di più!

Il blog è un passatempo, un hobby, una passione. Il blog è la mia parte migliore dove riesco ad esternare tutto ciò che, forse, non riuscirei a dire dal vivo! Nulla quaestio!

Però se doveste cambiare idea, se voleste dedicarci un po’ più di tempo(Già… il tempo il nostro cruccio di una vita), “allora perché non continuare a leggere questo post?” , per scoprire i miei segreti sulla gestione del tempo e sulla modalità di “Non rimando“.

Purtroppo tutti abbiamo incombenze alle quali non possiamo sottrarci e se lo facciamo cadiamo ancora di più nell’apatia e nella procrastinazione più assoluta. Fermatevi e riflettete, se siete sul punto di non ritorno, allora,vi consiglio,vivamente, di agire adesso!

Le cose scoccianti, quelle che rubano tempo perché le facciamo controvoglia, io le affronto così: con la regola dei 15 minuti e la regola del tre.

Scelgo l’incombenza, una volta scelta  a sua volta la divido in tre parti di 5 minuti ciascuna.

Primi 5 minuti: Penso alla cosa che mi sta bloccando in quel momento, io ad esempio odio il disordine, ad esempio una scrivania con tanti oggetti inutili. La prima cosa che faccio mi riordino la scrivania, quindi elimino l’ostacolo.

Secondi 5 minuti: tutte le cose che mi vengono in mente relative all’incombenza, le scrivo su un taccuino che ho chiamato “incombenze”; potete creare anche un file sul computer oppure sul vostro telefonino.

Terzi 5 minuti: Inventario delle cose che mi possono servire per risolvere l’incombenza. Se ho tempo, in questa fase mi faccio una tazza di tè oppure un caffè, perché dopo so di non avere più tempo.

Sempre la stessa regola, programmo i miei 15 minuti sulla mia sveglietta e schiaccio via! Lo spunto di usare una sveglietta mi fu suggerito da una esaminatrice del trinity college quando sostenni l’esame di inglese.(anni fa) Feci l’esame con la sveglietta, avevo solo 5 minuti per rispondere a tutte le domande nella conversazione. Tutti sappiamo che i londinesi amano la puntualità e la precisione.

Potrei portarvi altri esempi, ma in questo caso vorrei raccontarvi come gestisco le email(altro cruccio)

Chi è della mia generazione sicuramente si ricorderà del film “Non aprite quella porta ”  del 2003 diretto da Marcus Nispel; non so perché, ma quando devo aprire la mia posta elettronica questo titolo suona come un gong nella mia testa. Condividete l’effetto? Aspettate un attimo, ho aperto in  questo momento la mia posta elettronica: “siete curiosi di quantificare con me il numero di email? Rullo di tamburi…Fatto! 1254 nuove notifiche.

Le butto tutte nel cestino? E se tra queste ci fosse quella interessante, quella di cui me me ne pentirei per non averla letta?

Se vi trovate nella mia stessa situazione, ecco un primo piano per affrontare il problema.

Primi 5 minuti: la cosa più facile che mi potrebbe venire in mente è quella di eliminarle tutte. Non lo faccio perchè così facendo non eliminerei il problema così drasticamente perché so che  si ripresenterebbe.  Allora sfrutto questi 5 minuti per analizzare il problema e di come fare a risolverlo in un tempo ragionevole.

Secondi 5 minuti: io personalmente creo delle cartelle separate per le e-mail che davvero mi interessano e quelle che devo iniziare a cancellare. L’ansia nella prima fase è normale, diminuirà man mano che andrete avanti. E’ un lavoro seccante, lo so benissimo: in questo caso ricordo una frase di mia nonna che mi ripeteva da bambino ” Solo eliminando il vecchio che si fa spazio al nuovo”. Parole sante!

Terzi 5 minuti: L’ansia sta per aumentare perché il tempo è poco ed il lavoro è tanto? Don’t worry, dove arriverete metterete il punto. Pensate alla ricompensa che vi siete ripromessi allo scadere dei 15 minuti.

Il lavoro, però dovrà comunque concludersi, continuando a sfruttare una serie di sessioni di 15 minuti, con allettanti basi di ricompense finali.

 

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Scrivere un ebook

Hai un libro nel cassetto? Ti piacerebbe scrivere un ebook?

Da tempo hai pensato di scrivere un ebook, ma stai procrastinando?

Hai timore che il tuo contenuto non sia all’altezza?

Chi lo dice?

Un ebook è semplicemente la versione digitale del tuo libro, senza passare per l’editore, senza subire l’ansia di una risposta da parte di quest’ultimo, senza investire soldi(pagando un editore che ti promette mari e monti, tra questi anche il passaggio in libreria e dopo un mese viene tolto perchè i librai tendono a preferire la rotazione dei titoli e a sostituirli con le novità).

Ciò non significa , che se hai già percorso questa strada, ti debba strappare i capelli, può darsi che hai fatto la scelta giusta perchè il tuo libro rappresenta un bestseller.

Un ebook significa anche eliminare il concetto di tiratura, legato da un lato alla capacità di investimento dell’editore, dall’altro alla capacità di assorbimento di un titolo da parte del mercato.

Finalmente la versione digitale del tuo libro non dovrà essere portato in un luogo fisico per essere raggiungibile e non c’è rischio che si potranno esaurire le scorte di un titolo.

Con questo non voglio dire che il libro cartaceo è da eliminare,(io li adoro, adoro il loro profumo), stavo semplicemente sottolineando il fatto che scrivere un ebook potrebbe essere il primo passo per poi arrivare a quello cartaceo, per iniziare a farci conoscere in maniera libera.

Il primo ebook scritto in maniera semplice, potrebbe essere quello di trasformare il tuo libro, il tuo ricettario, il tuo book fotografico, ecc. in formato PDF(Standard diffusissimo); invece se vogliamo essere più tecnici si dovrebbe trasformarlo in formato epub (ma ve ne parlerò in seguito).

kindle touch

Io scrivo ebook, potresti scriverli anche tu.

Il mio nuovo ebook

Fili di felicità

copert

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