Distrazioni ci avvolgono: ciechi davanti alle nostre potenzialità e così svegli di fronte a quelle altrui. Tutto quel che creiamo, diciamo, facciamo è una parentesi tonda racchiusa tra i quadre o il graffe dell’altro.
Ciascuno è attonito di fronte al successo o alla luce che avvolge quella persona, ma non vede il proprio cambiamento, il proprio progredire, il proprio a (e) stro.
Non facciamo in modo che prevalga la nostra parte peggiore e che diavolo le vele della paura, della demotivazione e dell’inerzia. Continuiamo, continuiamo e ancora continuiamo per la nostra strada, ascoltando il nostro cuore e sfiorando la nostra parte migliore . Scoprendo dolcemente che essa è unica e unica nostra: un patrimonio che genera patrimonio.
Diamole ancora fiducia ( ancora una volta ), ci ripagherà! Essa: può tenere la testa salda nel vortice di un valzer elettrizzante ; può sfidare il chiaro di luna , lungo sentieri soavemente profumati ; può scavalcare un cancello senza pericoli, attraversare una siepe spinosa senza impigliarsi, può scendere lungo un sentiero sdrucciolevole senza cadere; può ascoltare le sirene tenendo sempre il timone fermo ( LA NOSTRA PARTE MIGLIORE ).
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